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Chi Siamo

Spiritūs alchemici sitientes scientiae

Produciamo elisir mistici e spiriti nobili attraverso lo studio del mondo botanico e l’estro delle nostre menti.

Opus Magnum è il nostro credo.
Ispirati dalle fasi dei processi alchemici (intuizione, estrazione, sperimentazione e produzione) raccontiamo i nostri prodotti, frutto di idee, ricerca e costante sperimentazione.

Ogni singola ricetta nasce da un attento studio degli antichi manuali e di ciò che è natura intorno a noi.
Lavoriamo gli ingredienti e con le più avanzate tecniche ne estraiamo le essenze, combinandole sapientemente per ricercare il bilanciamento perfetto.
Siamo consapevoli che la ricerca della semplicità sia l’elemento più complesso. La nostra missione è accompagnare il consumatore in un’esperienza coinvolgente e consapevole, proponendo prodotti rispettosi della tradizione liquoristica con un pizzico di contemporanea genialità.

Utilizziamo il sapere ed il potere della natura per creare ricette uniche.
Siamo alchimisti moderni alla ricerca della pietra filosofale, in forma liquida!

Le origini

La Bocca Nera del Monte Resegone mi aveva dentro il suo grembo.

Poggiavo le mani sulle pareti rocciose ed umide, il terreno limaccioso e la presenza di insetti di ogni tipo mi scoraggiavano a procedere verso una via d’uscita.
Quel cunicolo recondito, buio ed angusto, nel quale mi ero addentrato, iniziava ad avvolgermi con il suo il mistero, mentre il fascino e l’adrenalina si palesavano sotto forma di curiosità, invitandomi ad avanzare.

Presi coraggio ed avanzai lentamente, toccando ad ogni passo, con le dita delle mani, le superfici rocciose, in cerca di eventuali pericoli a me non osservabili.
Accelerai il passo, sempre più veloce e sempre più sicuro di me.
L’ansia e la paura dell’ignoto erano passati in secondo luogo, al loro posto solo tanta fame di luce ed un’immensa e spregiudicata voglia di guardare al di là del buio. Percorsi circa mezzo chilometro. Luce.

Davanti ai miei occhi un’immensa distesa.

Qui la natura sembrava avesse lasciato al tempo il compito di non trascorrere.
Erbe selvatiche, botaniche, bacche, fiori e piante d’ogni specie componevano un paesaggio simile al paradiso terrestre dove abbeverarsi di conoscenza e cibarsi di ispirazione. La vegetazione era prospera ed i suoi colori vividi, dai toni caldi tipici della primavera.

La quiete e l’assenza di rumore mi invitarono a partecipare come semplice spettatore, mentre alle spalle il cunicolo buio mi ricordava essere l’unico passaggio per quel luogo ameno, dove l’essere umano non aveva né messo mano né proferito parola.

Un luogo che sarebbe diventata la mia fucina botanica, dove selezionare e studiare gli ingredienti, sperimentare i loro bilanciamenti ed elaborarli in ricette spiritose.    

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